ediverso studio
foto occhi di Marco Marin




“Nella vita ci sono cose che non è possibile spiegare a parole. Certe particolari emozioni crediamo siano tra queste.
Come spiegare un’emozione? Non esistono parole per farlo.
Alla fine resta solamente un ricordo confuso e nebuloso che si perde nell’infanzia.”

Ma cos’è il “Progetto N1” è complesso da spiegare in poche parole…già si intuisce che c’è di mezzo un sogno, che vuol divenire reale, tangibile; un artista pazzoide che ci crede al punto tale da organizzare una campagna di divulgazione e ricerca sponsor; un curatore indipendente che rischia di crederci e un amico ingegnere meccanico abbastanza svalvolato da fare squadra con l’artefice pazzo…

Marco Marin racconta il ricordo di un’estate di molti anni fa:
“Ero bambino ad una festa nelle campagne della mia infanzia, e guardavo rapito questo grappolo di palloncini, legati e tenuti assieme da un sottile filo di cotone, che al segnale di un maestro di scuola elementare veniva lasciato libero di librarsi e volare via con il vento, nel cielo… rapito, emozionato guardavo…”
Fu così che il sogno di volare, un barlume di coscienza di ciò che sarà in un futuro lontano il “PROGETTO N1”, prese forma nella sua mente.

Il sogno di realizzare di una macchina volante…

Nel 2001 conosce e stringe un rapporto di amicizia e collaborazione con Samuele Vattolo, ingegnere meccanico triestino, che con slancio entra a fare parte della squadra che lavora al progetto e con la cui collaborazione, nel novembre 2002, si realizza un primo modellino in scala 1/10 di macchina volante semplice; questo viene presentato poi, sottoforma di performance artistica, in occasione della mostra d’arte “ Progetto N1 – Fase Prima “, allo Spazio Thetis (Thetis s.p.a.), Venezia, mostra allestita con la supervisione del curatore indipendente Vittorio Urbani di Nuova Icona, Venezia.

Dal 2003 Marco ha approfondito le proprie conoscenze nella lavorazione dei materiali compositi, oggi fondamentali per la costruzione di un mezzo aeronautico. Per una decina d’anni anni si č dedicato ad apprendere il mestiere realizzando imbarcazioni da regata e componenti in carbonio. Nel 2011 consegue il brevetto come pilota privato di pallone libero presso la Scuola di Volo di Carpineti e nel 2012 acquista la sua prima mongolfiera. Altri piccoli grandi passi verso il raggiungimento del sogno.

Aerostatica significa, per Marco Marin, potere volare silenziosamente, trasportati dal vento a suo piacimento, con costi di gestione relativamente bassi ed un impatto ambientale minimo, se non nullo.
La sigla “N1” che fa da titolo al progetto vuole essere un omaggio a una delle macchine aerostatiche complesse di costruzione italiana che più ha segnato la storia di tali velivoli: il dirigibile “N1 Norge” (acquistato dal Club Aerostatico Norvegese e che fu, nel 1926, il primo mezzo aereo a trasvolare il Polo Nord comandato dall’Ingegnere Umberto Nobile) ed il più famoso “N1 Italia”.

I PUNTI FONDAMENTALI DEL “PROGETTO N1”
Il Progetto comincia con lo studio e la realizzazione di macchine semplici e modelli in scala; si prefigge quindi, attraverso un percorso di sperimentazioni, simulazioni computerizzate e prove pratiche, di giungere alla realizzazione di un aerostato dirigibile complesso di dimensioni sufficienti a contenere, oltre a tutta la strumentazione di volo, il materiale di sopravvivenza per un lungo periodo di tempo ed almeno due passeggeri.
L’aerostato di nuova concezione sarà, una volta ultimato, silenzioso, autosufficiente e pulito in quanto in grado di ricavare energia rinnovabile direttamente dall’ambiente circostante.

Di seguito i punti fondamentali del Progetto:
- Coinvolgere uno o più sponsor, organizzare un team e una campagna d’immagine.
- Realizzare un modellino funzionante in scala 1/2
- Partecipare ad eventi di rilievo presentando il progetto con la performance itinerante “Il progetto N1 e i suoi palloncini”.
- Partecipare a manifestazioni dell’aria, tornei e competizioni.
- Realizzare il pallone in scala 1/1.
- Ci si prefigge, una volta ultimato un primo prototipo sufficientemente robusto e sicuro, di conquistare il record di permanenza in volo con aerostato in atmosfera terrestre.
- Tentare il giro del mondo senza scalo, con pallone ed equipaggio italiani.
Questo progetto in qualche modo fantastico e fiabesco, questa “piccola palla sospesa nel cielo”, ha inoltre una più profonda e recondita pretesa: divulgare un messaggio, in questa civiltà frenetica e caratterizzata dall’indifferenza, a tutti coloro che avranno voglia di fermarsi ad ascoltare: “credete sino in fondo nei vostri sogni, forte forte quanto basta per far sì che questi, un giorno, si avverino…”





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